Al congresso di Dermatologia per il Pediatra in corso a Riccione si è parlato anche del melanoma dei bambini e del fatto che è importante proteggere i nostri figli dalle radiazioni solari, poiché la barriera della cute nei confronti del sole è ancora immatura e le ustioni solari nell’infanzia possono favorire l’insorgenza del melanoma in età adulta. E’ quindi necessario proteggere i nostri figli con filtri solari 50 + e con vestiti idonei (cappelli, occhiali, maglietta).
Il melanoma per molti anni è stato considerato un tumore degli adulti poichè raramente era diagnosticato in bambini. Studi eseguiti da Strouse hanno però evidenziato un allarmante trend del melanoma tra i bambini con un incremento del 3% l’anno dal 1973 al 2001. Solamente il 2% di tutti i melanomi compare in pazienti di età inferiore a 20 anni, la maggior parte sono adolescenti. Come conseguenza, l’esperienza clinica nei bambini è scarsa e la gestione clinica segue l’ esperienza sui pazienti adulti. La maggioranza dei melanomi pediatrici insorge su un nevo congenito, mentre il resto insorge su cute apparentemente sana, mentre rarissimi sono i melanomi trans-placentari, che insorgono per trasmissione materno-fetale attraverso la placenta. Talvolta la presentazione del melanoma può essere atipica, molte lesioni sono rialzate e alcune presentano bordi regolari, talora si presenta come una lesione amelanotica che ricorda il granuloma piogenico o la verruca, per cui talvolta la diagnosi è tardiva. La sede più frequente sono le estremità, la testa e il collo e la prognosi ricalca quella del melanoma dell’adulto poichè anch’essa dipende dallo stadio del melanoma. Metastasi ai linfonodi sono più frequenti nei bambini che negli adulti tuttavia allo stesso stadio della malattia la risposta terapeutica è migliore in età pediatrica. Tra i fattori che hanno incrementato tali casi sembrano esserci le ustioni solari nell’infanzia. Metà della popolazione americana riferisce di aver avuto ustioni solari nell’infanzia e il 5 % degli adolescenti ha avuto almento 5 ustioni solari (Davis 2002) a questo si aggiunge l’aumento dei teenagers che si espongono a fonti artificiali di UV. Per cui è estremamente importante che si informino le famiglie dei rischi delle ustioni solari nell’infanzia al fine di ottenere una riduzione dell’incidenza del melanoma. A mio giudizio è inoltre importante che i bambini o i ragazzi eseguano una visita dermatologica al fine di individuare fattori di rischio e nevi atipici, inoltre le famiglie possono essere instruite su come proteggere i loro figli dalle radiazioni solari. La chirurgia resta la principale opzione terapeutica nel melanoma. Nel bambino, l’escissione diagnostica di una lesione pigmentata è indicata solo in caso di sospetto di malignità; quando l’exeresi è giustificata, essa dovrebbe essere effettuata da dermatologi esperti: l’ampiezza della stessa deve essere limitata per ragioni funzionali ed estetiche: un melanoma può essere radicalizzato successivamente alla diagnosi istologica. La linfoadenectomia deve essere sempre eseguita in caso di metastasi linfonodali. Da un punto di vista terapeutico è ancora discusso il ruolo dell’immunoterapia con IFN ad alte dosi anche se il tratta di un trattamento approvato dalla Food and Drug Administration per il trattamento dei melanomi ad alto rischio. La chemioterapia, in caso di malattia avanzata, ha dato negli anni risultati poco soddisfacenti, la radioterapia è poco utilizzata. La prognosi è migliore nei bambini di età inferiore ai 10 anni.