Vari studi confermano che circa 1/3 dei casi più gravi di melanoma della donna sono diagnosticati in donne in gravidanza, poiché la maggior parte delle gravidanze avviene tra 30 e 40 anni e questo coincide con il fatto che il melanoma è la forma più comune di tumore tra i 20 e i 40 anni.
Sono insorte molte controverse nel corso degli anni poiché molti ricercatori ritenevano che in gravidanza il melanoma potesse estendersi più rapidamente, in realtà da studi recenti non sono insorte differenze di prognosi tra melanomi in gravidanza e non, quindi non c’è nessuna prova che il melanoma insorto in gravidanza sia più aggressivo degli altri. In realtà la prognosi dipende dallo stadio in cui il melanoma è asportato e inoltre non c’è nessun motivo per cui donne affette da melanoma non debbano avere gravidanze. In tutti i modi è importante che in gravidanza le lesioni sospette siano asportate chirurgicamente senza aspettare il parto.
Se un melanoma è diagnosticato durante la gravidanza è necessario asportare la lesione maligna monitorando l’attività cardiaca fetale, inoltre può essere anche eseguito lo studio del linfonodo sentinella (meglio utilizzare il tracciante radiattivo poiché il colorante può determinare reazione allergiche potenzialmente pericolose per il bambino). Riguardo alla contraccezione non sembra che debba essere vietata in donne che hanno avuto un melanoma. La trasmissione materno fetale del melanoma è rara, nei casi di melanoma placentare soltanto nel 17 % avviene una trasmissione dalla madre al feto. In totale sono descritti 27 casi in letteratura.
Tra i fattori favorenti sembra esserci la massa tumorale, un altro fattore sembra essere l’invasione della componente fetale della placenta, anche la risposta immunologica del feto gioca un ruolo. Altri fattori favorenti sembrano essere l’età materna inferiore a 30 anni, metastasi linfonodali prima della gravidanza. Nel caso in cui il bambino non presenta metastasi alla nascita è necessario monitoraggio per almeno 24 mesi con controlli dermatologici, Rx torace, enzimi epatici (LDH compresa), ecografia addominale.E’ stato aperto un registro all’Università di Utah presso il Tom C. Mathews, Jr. Familial Melanoma Research Clinicat Huntsman Cancer Institute per il follow up dei neonati.