Diagnosi del melanoma

La diagnosi del melanoma si esegue prevalentemente attraverso una biopsia escissionale, anche se il dermatologo attraverso una accurata anamnesi, un esame clinico ispettivo e con accertamenti diagnostici è in grado di determinare la presenza di un sospetto melanoma.

Dr. Hans Koch, the Dermatologist and Urologist, 1921

L’anamnesi è estremamente importante, il paziente ci puo’ fornire notizie su eventuali altri casi in famiglia di melanoma, inoltre ci fornisce informazioni su quando è comparsa la neoformazione sospetta e  su come si è comportata (aumento delle dimensioni nel breve periodo, cambio di colore, cambio di forma). Già un attento esame ispettivo da parte del dermatologo può portare ad una diagnosi di melanoma o di sospetto melanoma, ma oggigiorno lo sviluppo della dermoscopiao microscopia ad epiluminescenza consente al dermatologo di arrivare sempre piu’ ad una diagnosi precisa e precoce che ovviamente sarà poi confermata da un esame istologico associato allo studio immunoistochimico del preparato istologico

Dermatoscopio

L’utilizzo poi di sistemi computerizzati di archiviazione delle immagini dermatoscopiche consente di valutare attentamente i cambiamenti di lesioni pigmentate nel tempo e quindi di arrivare a diagnosi estremamente precoci. In campo diagnostico è etremamente importante ricordare che esistono dei melanomi di difficile individuazione come il melanoma amelanotico che spesso appare come una lesione nodulare non pigmentata, in questi casi l’esame dermatoscopico consente quasi sempre di individuare alterazioni morfologiche sospette di melanoma. Tre altre metodiche sono state studiate per lo studio del melanoma, ma ancora devono essere ottenuti maggiori risultati prima che possano essere utilizzati nella pratica clinica quotidiana:

La microscopia confocale: questa metodica utilizza un low power laser beam per ottenere immagini dettagliate di lesioni sospette dando al dermatologo quasi una visione quasi cellulare della lesione. Essa consente, attraverso una luce infrarossa emessa da un laser a bassa potenza, di evidenziare i tessuti. 
La luce del laser riflessa torna indietro come immagine luminosa che contrasta con un’immagine scura che corrisponde alle parti che assorbono la luce. Il contrasto tra le immagini luminose (luce riflessa) e immagini scure (luce assorbita) danno un’immagine simile a quella di un esame istologico. Il microscopio confocale è in grado di ingrandirla di oltre 700 volte, mostrandone così la struttura cellulare, senza più il bisogno di asportarla chirurgicamente. Con la nuova metodica diagnostica l’accuratezza diagnostica arriva fino al 98% e si riduce del 23% il bisogno di effettuare biopsie su lesioni benigne e del 60% le asportazioni in generale. pochi centri utilizzano lo strumento.

La optical coherence tomography: prevalentemente utilizzata nelle lesioni oculari. La reflex transmission imaging: è un esame ad ultrasuoni ed è utilizzata per lo studio di lesioni dell’occhio e che si è visto che possono aiutare ad individuare precocemente un melanoma. Bibliografia:Casagrande Tavoloni Braga J, Scope A, Klaz I et al. “The significance of reflectance confocal microscopy in the assessment of solitary pink skin lesions.” Journal of the American Academy of Dermatology 2009. Goodson AG, Grossman D. “Strategies for early melanoma detection: Approaches to the patient with nevi.”Journal of the American Academy of Dermatology 2009; 60: 719-35; quiz 36-8. Segura S, Puig S, Carrera C et al. “Development of a two-step method for the diagnosis of melanoma by reflectance confocal microscopy.” Journal of the American Academy of Dermatology 2009.