In relazione all’epidemiologia del melanoma, possiamo senza dubbio affermare che l’incidenza è in costante aumento e superiore a qualsiasi altra forma di tumore; in Italia nei primi anni 90 l’incidenza annuale era di circa 4 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, attualmente la stima è che ci siano 10 nuovi casi ogni 100.000 abitanti.
Negli Stati Uniti negli anni 30 il rischio di sviluppare un melanoma era di 1 su 1.500 persone, attualmente è di 1 su 75 persone. Nell’ Unione Europea l’incidenza è di circa 9 casi ogni 100.000 abitanti per anno e in Italia rappresenta circa l’ 1,5 % dei tumori diagnosticati nell’uomo e il 2,1 % nella donna e inoltre in Italia l’incidenza è più elevata al nord rispetto al sud. In tutti i modi questi dati appaiono sottostimati, visto che molti melanomi vengono asportati in strutture non ospedaliere e quindi non vengono registrati.
Le ragioni non sono del tutte chiare, ma i cambi dello stile di vita con esposizioni solari intense (spesso dovute all’ossessione della perfetta abbronzatura), intermittenti, l’utilizzo di lampade UV, le vacanze in posti caldi durante l’inverno hanno favorito l’incremento delle ustioni solari e quindi del rischio di sviluppare un melanoma.
Nella mia pratica quotidiana ho incontrato pazienti con melanoma che passavano l’intera estate andando al mare dalle ore 12 alle ore 15, che facevano vacanze al mare in inverno e che per non perdere l’abbronzatura si esponevano settimanalmente a lampade artificiali per tutto l’anno.
Anche i bambini non sono risparmiati dal cambio di abitudini, ricordo che negli anni settanta le madri ci portavano al mare la mattina presto e la sera tardi, oggi giorno è difficile vedere un bambino al mare alle 9, spesso vengono portati al mare alle 11, gli viene applicata crema protettiva e quindi dopo 10 minuti il bimbo viene mandato a fare il bagno, in modo tale che la protezione scompare e il bimbo è pericolosamente esposto alle radiazioni solari.
Negli ultimi anni il tasso di mortalità per il melanoma ha iniziato a ridursi, questo è dovuto più che a una terapia efficace ad una diagnosi precoce da parte del dermatologo in seguito all’uso di strumentazioni idonee come il dermatoscopio.
Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è passato negli Stati Uniti dal 67 % del ’75 all’ 82 % nel ’94 e il tasso di mortalità è maggiore nell’uomo e negli anziani. Colpisce prevalentemente gli adulti (la media è intorno ai 50 anni) anche se i melanomi insorti su nevi melanocitici congeniti sono più frequenti nei bambini e invece la lentigo maligna melanoma interessa gli anziani.
Per quanto riguarda l’epidemiologia del melanoma relativamente al sesso femminile (55 % circa dei casi) è più interessato di quello maschile, nelle donne sono interessati prevalentemente volto e gambe, nell’uomo il tronco.
L’incidenza del melanoma varia geograficamente, popolazioni di origine anglosassone che sono migrate in luoghi più caldi, hanno un alta incidenza di melanoma (in Australia l’incidenza tra i bianchi è di 35 casi su 100.000 abitanti per anno). In Australia però l’efficacia delle campagne di prevenzione hanno portato ad un aumento dell’asportazione di melanoma in situ o sottili.
Epidemiologia del melanoma: il melanoma nella razza nera
Il melanoma nelle popolazioni di razza scura ha una incidenza molto inferiore che nella razza caucasica (circa 16 volte superiore). Studi hanno rilevato una maggior incidenza nelle popolazioni asiatiche che nelle africane e tra gli africani risulta una maggio frequenza nelle regioni plantari: inizialmente tale dato era considerato legato al traumatismo derivato dal fatto che molte tribù africane non indossano scarpe, in realtà incidenza molto simile è stata dimostrata anche nei neri americani.
Nelle popolazioni nere africane risulta inoltre esserci una bassa frequenza di melanomi sulle gambe a conferma del ruolo protettivo della pigmentazione cutanea.
In tutti i modi l’oncogenesi del melanoma nelle popolazioni afro-americane rimane non definita ed anche l’esposizione solare sembra meno critica in queste popolazione, il che ci fa credere che il melanoma sia una malattia geneticamente eterogenea con diverse eziologie.
Epidemiologia del melanoma: incidenza del melanoma nelle varie etnie dl 2001 al 2005
Razza | Maschi (per 100,000) |
Femmine (per 100,000) |
Tutte le razze | 24.6 | 15.6 |
Caucasici | 28.5 | 18.5 |
Neri | 1.1 | 0.9 |
Asiatici e isole del pacifico | 1.6 | 1.3 |
Americani indiani e nativi dell’Alaska | 3.9 | 2.6 |
Ispanici | 4.8 | 4.9 |
Come possiamo notare dalla tabella l’epidemiologia del melanoma evidenzia una notevole difformità di incidenza a discapito delle etnie caucasiche.