L’istopatologia del melanoma è un campo complesso che si occupa dello studio delle variazioni cellulari e tissutali associate alla malattia. Queste variazioni possono essere diverse a seconda del tipo di tumore e dello stadio della malattia.
Nel melanoma a diffusione superficiale, si osserva che sia i nidi di cellule tumorali che le cellule isolate iniziano a invadere l’epidermide e il derma superficiale. Durante la fase verticale, le cellule tumorali iniziano ad invadere gli strati più profondi della pelle. La cute in queste aree può presentare acantosi, con cellule che appaiono grandi, presentano abbondante citoplasma e un numero variabile di mitosi. Un infiltrato linfocitario può anche essere presente, segno di una risposta immunitaria all’invasione tumorale.
Nel melanoma nodulare, le cellule tumorali appaiono voluminose, con ampio citoplasma, oppure possono assumere un aspetto fusiforme o epitelioidale. Queste cellule si trovano distribuite nel derma e nel sottocute, e anche in questo caso è presente una risposta linfocitaria significativa.
Nel melanoma lentigginoso acrale, i melanociti dendritici sono presenti in grandi quantità nell’epidermide basale e successivamente infiltrano la giunzione dermo-epidermica e il derma.
La lentigo maligna melanoma è caratterizzata dalla proliferazione delle cellule tumorali nello strato basale e negli strati dermici superficiali. In questo caso, l’epidermide è assottigliata e si osserva l’elastosi solare, cioè una degenerazione del tessuto dermico dovuta all’esposizione prolungata al sole. Un infiltrato composto da istiociti e plasmacellule è inoltre presente.
L’immunoistochimica è un metodo utilizzato per identificare proteine specifiche nelle cellule tumorali. S100, HMB-45, Mart 1 e MITF (microphthalmia transcription factor) sono tutti marker utilizzati per identificare e classificare i melanomi. Tuttavia, non tutti i marker sono espressi in ogni tipo di melanoma, pertanto la loro rilevazione può fornire ulteriori informazioni sulla natura del tumore.
In termini di diagnostica avanzata, è stato sviluppato un nuovo metodo per la diagnosi di melanoma noto come test basato sulla fluorescenza in situ (FISH). Questo test può aiutare a identificare alterazioni cromosomiche che non sono facilmente rilevabili con i metodi citogenetici standard. Il test si basa su tecniche di citogenetica, ibridazione del DNA e microscopia a fluorescenza. Questa metodologia avanzata, disponibile attraverso laboratori come Neogenomics e Abbott, sta aprendo nuove possibilità per la diagnosi precoce e la gestione personalizzata del melanoma.