Il melanoma rabdoide è una variante rara e molto aggressiva del melanoma, spesso associata a forme metastatiche del tumore. Anche se raramente, sono stati descritti casi in cui si manifesta come melanoma primitivo. Questo tipo di melanoma prende il nome dalla sua somiglianza, al microscopio, con il rabdomiosarcoma, un tumore maligno di origine muscolare.
Caratterizzato istologicamente da estese lamine di cellule poligonali con abbondante citoplasma e inclusioni eosinofile, questo melanoma presenta nuclei vescicolari dislocati. Le cellule rabdoidi spesso non contengono melanina, il pigmento scuro che dà colore alla pelle, rendendo il tumore differente dal tipico aspetto nero o marrone del melanoma.
La diagnosi si basa sull’analisi istologica e immunoistochimica, processi che usano anticorpi per rilevare specifiche proteine nelle cellule. In particolare, nel melanoma rabdoide, si osserva una marcatura positiva con S100 e vimentina, talora anche con cheratine e desmina.
Il decorso clinico di questo melanoma è molto aggressivo, con un alto rischio di metastasi e una scarsa risposta alla terapia, rendendo la prognosi per i pazienti affetti da questa variante di melanoma generalmente peggiore rispetto ad altre forme. Nonostante ciò, il trattamento segue in genere lo stesso approccio dei altri tipi di melanoma, che può includere chirurgia, immunoterapia, chemioterapia e radioterapia.